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Dimmi la verità: in questi mesi di angosce e incertezze, ti mancava un po’ l’ansia da GDPR, vero?
OK; non voglio cavalcare l’onda della paura, ne abbiamo già abbastanza di notizie angoscianti e contradditorie da leggere di questi tempi.
Voglio piuttosto darti un servizio di informazione specialistica, come proviamo a fare sempre su questi canali.
Come?
Rispondendo ad una domanda che nel caos di questo 2020 ti è quasi sicuramente passata di mente:
“Che diamine di fine ha fatto il GDPR?”.
Questo perché molti credono che – dopo il clamore delle settimane immediatamente precedenti alla fatidica data del 25 maggio 2018, quando il “GDPR” è diventato esecutivo – questa faccenda sia stata, in realtà, un’enorme bolla piena solo di speculazioni e di paure infondate.
Ma le cose non stanno esattamente così. Anzi, dopo che i riflettori si sono spostati altrove, l’Italia è stata sferzata da un poderoso vento sanzionatorio che ha colpito veramente duro, lasciando alle imprese italiane il poco rassicurante record assoluto di multe in Europa:
oltre 45 milioni di euro, a fronte di un secondo posto occupato dalla Svezia, distanziata di ben 38 milioni di euro (45 milioni contro 7).

Ora.
Se nella tua mente stai pensando alle notizie che puoi aver letto “en passant” in questo anno e mezzo al riguardo, e che hanno visto per protagoniste (loro malgrado) solo grandi compagnie telefoniche e di energia….
….e se stai pensando che questa storia non abbia toccato le imprese “normali”…
…forse è meglio che dai un’occhiata al prossimo paragrafo, dove ti riporto alcuni dati e informazioni (facilmente riscontrabili anche da te, e ti darò gli elementi per farlo a colpo sicuro, senza perdere tempo) di cui faresti bene ad essere a conoscenza.
Ex dipendenti incazzati, clienti infastiditi, dati e file “sensibili” prodotti all’interno dei processi aziendali non crittografati: chiunque può segnalarti al garante (e….no….il GDPR non riguarda solo il form dei contatti che hai messo sul sito, o le autorizzazioni che raccogli per mandare le newsletter)
Se non lo sai, esiste un database online – “Enforcement Tracker”, consultabile gratuitamente – che pubblica le sanzioni comminate dalle autorità europee in ambito GDPR.
È da lì che provengono i dati, tutt’altro che confortanti, di cui sopra.
E, nota bene:
si tratta esclusivamente delle informazioni le cui sentenze sono pubbliche…ma potrebbero essercene di più.
Puoi andare a consultare questi dati anche in autonomia, dopo aver finito di leggere qui. Ma, nel frattempo – proprio in virtù del servizio di informazione che voglio darti – ti do subito i tre spunti di maggior rilievo:
- Se pensavi che le multe emesse fino a qui riguardassero solo grandi compagnie del mondo internet, della telefonia e dell’energia, non è così. Ci sono anche comunissime SRL, SPA e addirittura enti pubblici governativi, regionali, provinciali e comunali….come a dire….lo stato non guarda in faccia a nessuno, arrivando persino a multare sé stesso o enti “affiliati”
- Il GDPR non riguarda solo le solite due cosette sulle quali “l’opinione pubblica” ha sempre (superficialmente) richiamato la tua attenzione. E cioè, il pallino con la spunta da mettere sui form di contatti dei tuoi siti, la pubblicazione della policy del trattamento dei dati (che alla fine tutti finiscono rigorosamente per prendere da Google, se rientri tra questi….sei nei guai), l’autorizzazione all’invio di newsletter ed e-mail con finalità di marketing. C’è dentro di tutto! Dall’uso scorretto delle caselle di posta elettronica aziendali alla mancanza di un sistema per la crittografia dei dati sensibili relativi a clienti, fornitori e dipendenti (!!!!!)
- Come conseguenza del punto 2, emerge che la segnalazione al garante può partire da una moltitudine di fonti con cui la tua organizzazione ha a che fare tutti i giorni; non solo clienti arrabbiati per aver ricevuto una telefonata, ma anche fornitori, ex dipendenti incazzati e – infine – persino loro….i più temibili di tutti….i concorrenti.
Il fatto è che, mentre aumenti esponenzialmente l’utilizzo di strumenti digitali per lavorare e collaborare, ti esponi automaticamente ad una complessità enorme, che non puoi evitare.
Ora che c’è questa faccenda del virus, del distanziamento e della necessità di mantenere aperte strategie di “emergenza”, per restare produttivi in qualsiasi condizione e qualunque cosa accada a livello sanitario, i dati che passano attraverso sistemi digitali aumentano a dismisura.
E, quindi, aumentano i rischi che tu possa commettere degli errori e vedere la ragione sociale della tua azienda inserita nel database di Enforcement Tracket.
Come vedrai, comparire in quel database significa – come minimo – aver perso qualche migliaio di euro.
Se ti va bene, parliamo di cifre intorno ai 3000 – 4000 euro.
Se va male possono essere anche 10.000 o di più.
Ma si arriva agilmente a superare anche le centinaia di migliaia di euro in sanzioni, anche se non sei una big company.
Ti serve uno scudo per evitare di finire macinato nel mulino del garante e delle sanzioni GDPR, destinate ad aumentare con l’aumento dello smartworking, del telelavoro e dei rapporti a distanza con clienti e fornitori
Questi dati ci restituiscono l’immagine di un garante che si sta decisamente strofinando le mani e si prepara a fare cassa sulla pelle delle imprese.
E non parlo solo delle grandi multinazionali, perché – come hai potuto vedere attraverso questo articolo – tutte le organizzazioni possono cadere vittima di errori e segnalazioni.
Per tua fortuna una delle classi del Master in Digital Compliance, che inizia tra pochissimi giorni, ha come istruttore Pietro Montella.
Il primo avvocato accolto all’interno del Centro di Competenze Digitali, per darti una protezione specialistica e competente su tutti i temi che riguardano la gestione dei processi documentali a norma di legge, e le tematiche connesse al trattamento dei dati ed al GDPR.
Non ci sarà momento migliore, per te, per acquisire il tuo metodo specifico di protezione dalle sanzioni GDPR, limitando al massimo l’apporto di terze parti.
La prossima edizione del Master sarà nel 2021 inoltrato. Potrebbe essere decisamente molto tardi per te.
I posti sono già finiti da tempo, ma visto che c’era un overbooking esagerato, abbiamo deciso di creare una sezione B.
Il Master 2020 è un nuovo percorso formativo in Italia, che ti metterà totalmente dalle incognite generate dalle tante – troppe – sfide che ti attendono nell’autunno/inverno più folle e instabile che si sia mai visto negli ultimi 70 anni
Ti appresti a vivere una stagione totalmente nuova per la nostra società e per il tessuto imprenditoriale italiano.
La digitalizzazione si estende a macchia d’olio dentro organizzazioni che devono andare avanti, fatturare…
…che sia in ufficio o a casa in smartworking.
Se c’è qualcosa che si è davvero estinto, in questo assurdo 2020, è l’uso della carta per “fare azienda”.
Ma – paradossalmente – più la digitalizzazione si propaga, più le informazioni che gestisci sono dematerializzati e archiviati sotto forma di dati informatici, più aumentano i tuoi rischi di mettere i piedi su una mina, e vedere le tue casse aziendali private di quei 3.000/4.000/10.000 euro per colpa di un fornitore, di un cliente o di un ex dipendente che ti segnalano al garante.
Ecco perché il master ha perfettamente senso per te, anche se “ti fa strano” l’idea di dover tornare a studiare.
Eppure, questo è davvero l’unico modo in Italia per poter acquisire le informazioni necessarie per focalizzarti unicamente sul tuo business, senza rischi.
Una volta, infatti, che avrai superato l’esame di dicembre del Master 2020, sarai in grado di rendere la tua impresa IMMUNE da multe e trappole varie.
Ecco cosa puoi imparare iscrivendoti subito e prendendo possesso di uno tra gli ultimissimi posti disponibili:
- Tutto il know how di analisi e implementazione del Metodo Savino, unico sistema di Digital Trust brevettato per trasformare la tua organizzazione in un’impresa “full digital” e “full compliant”, per lavorare in modo più efficiente ma senza commettere fatali errori di carattere normativo. Questo, per te, significa investire su un percorso formativo che ti renderà ancora più capace di strutturare programmi di digitalizzazione consistenti, e capace di superare qualsiasi trappola tesa dal garante e qualsiasi segnalazione da parte di clienti, fornitori o ex dipendenti che vogliono colpirti duramente, mandando in frantumi gli sforzi fatti per generare utili pari al valore delle multe
- Diventa indipendente da DPO e consulenti esterni; ottimizza i tuoi costi aziendali e rientra così – immediatamente – dal tuo investimento
- Allarga le tue possibilità di business, grazie alla possibilità di entrare a far parte del network istruttori del Centro di Competenze Digitali, o – in alternativa – ottieni servizi esclusivi di Digital Trust che solo aziende e professionisti iscritti al Master possono avere.
Ma quanto vale il Master?
Trattandosi della prime edizioni, l’offerta che ti voglio riservare è da considerare ancora un’offerta di lancio.
Ma non è tanto il valore in sé da rimarcare – che comunque è molto meno di quello che prenderebbe un DPO “professionista”, ma soprattutto molto molto meno di quanto andresti a pagare per una sanzione.
Sono le condizioni irripetibili, le agevolazioni e i bonus in regalo che rendono questa edizione del Master in Digital Compliance assolutamente imperdibile.
Con una sola sanzione, anche fra uno o due anni, pagheresti cifre di gran lunga superiori e rimarresti comunque vulnerabile a multe successive.
Liberati definitivamente da ogni possibile ansia ed errore da mala digitalizzazione e acquisisci, contemporaneamente competenze attraverso un Master che, ad oggi, non ha un’offerta comparabile:
- Tutto avviene in diretta e da remoto, non devi muoverti dalla tua città. Connettiti dal lavoro o da casa, in modo da non rischiare impedimenti dovuti da eventuali limitazioni negli spostamenti nei prossimi mesi
- Gli orari vengono scelti di volta in volta con la classe, che sarà composta da pochissimi studenti proprio per rendere più facile trovare giorni e orari più comodi per tutti
- Se perdi una lezione, puoi recuperarla con una sessione privata. E se non riesci a metterti d’accordo con il tuo istruttore, puoi avere le registrazioni
- Partecipa ai test intermedi; alla fine di ogni argomento puoi confrontarti con dei questionari per verificare se hai acquisito correttamente tutte le nozioni, per non lasciare indietro nemmeno un singolo concetto
- Ottieni un certificato emesso da un ente di certificazione professionale, e non il classico “attestato di frequenza”, che ti permetterà di arricchire formalmente il tuo bagaglio di conoscenze, il tuo CV ma anche la visibilità che puoi dare a clienti e fornitori sulla solidità digitale della tua organizzazione
- Aderisci all’offerta che ho preparato per te, che ti permetterà di avere un ritorno GARANTITO da questo percorso di 3 mesi che cambierà completamente la predisposizione digitale della tua impresa, rendendola – finalmente – a prova di sanzione.
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